Verbale di sintesi degli incontri preliminari tra i Servizi della ASL BAT interessati al sub Progetto “Percorso Nascita” Andria, 7 aprile 2006
OGGETTO: Progetto POMI: Nota Prot. N°7666 / DG del 13.02.06.
In seguito all’incontro del 23.02.06 promosso dalla DG con la nota in oggetto, i diversi soggetti attori coinvolti si sono riuniti per migliorare la conoscenza reciproca del contesto operativo e per effettuare un preliminare interscambio professionale sul tema in oggetto, al fine di discutere sui possibili sviluppi aziendali del P.O. “Percorso nascita” e del protocollo unico di accompagnamento al parto.
Gli incontri di lavoro si sono tenuti in Andria, in data:
2/ 03 /06, ore 9-12, presso il DSS 2
10 / 03 / 06, ore 9-11, presso DSS 2
16 / 03 /06 , ore 11-13, presso il CF. Andria
27/03/06, ore 9-12, presso DSS 2
07/04/06, ore 9-12, presso DSS 2
Partecipanti Qualifica Servizo di appartenenza Tel. / Fax / cell. / e-mail
Dott. Antonio Belpiede Dir. Medico Ginecologo Presidio Ospedaliero Canosa di Puglia
0883 / 641238 P.O.
Dott. Michela di Gennaro Medico Direttrice CF E.C.C.I.A.S.S. onlus
confamtrinitapoli@virgilio.it
Maria Rosaria Antolini Ostetrica CF-DSS2-Andria
Dott. Elisa Manta Dir. Psicologa CF/2-DSS 1-Barletta
Dott. Loredana Tarricone Dir. Psicologa CF/1-DSS 1-Barletta
Dott. Antonella D’Ambrosio Dir. Psicologa CF-DSS 3 Canosa - Minervino sabindred@tiscali.it
Dott. Angela Belsanti Dir. Medico Ginecologa CF-DSS2-Andria
Dott. Dora Di Noia Psicologa special. convenz. CF-DSS2-Andria
Dott. Santa Mastrapasqua Ostetrica CF1-DSS5-Trani
Dott. Maria Ambrosio Dir. Psicologa CF1-DSS5-Trani
Dott.Vincenza di Franco Dir.Psicologa CF2-DSS5-Bisceglie
Si riportano, in sintesi, i punti salienti dei relativi contributi:
Dott. Elisa Manta:
a) nel CF N°2 di Barletta non si effettua preparazione al parto per difficoltà logistico-strutturali: è sempre mancato l’ambiente consono e attrezzato per l’accoglienza delle gestanti e per la realizzazione dei corsi di preparazione al parto; ove possibile, si è potuto far riferimento al CF N°1 di Barletta per l’invio delle richieste ed esigenze di settore;
b) con la recente sistemazione del CFN°2 nella nuova sede, è stata individuata una stanza aggiuntiva, in attuale allestimento (con materassini già acquisiti), che consentirà di lavorare per gruppi di gestanti non superiori a 6 unità;
c) sono in fase di focalizzazione e superamento i problemi di organizzazione del servizio connessi alle risorse professionali del ginecologo e dell’ostetrica e con la disponibilità della Dott. Ivana Ventura, psicologa borsista presso l’UO Ginecologia del PO di Barletta sarà possibile creare un protocollo operativo di riferimento e di contiguità ospedale-territorio per facilitare l’accompagnamento delle donne che seguono la preparazione al parto presso i due CC.FF. di Barletta;
d) a livello distrettuale, i due CC.FF. di Barletta hanno indicato le azioni programmatiche da sviluppare per la realizzazione del POMI, considerato all’interno dei “Punti Strategici AUSL BAT/1” e secondo la schematizzazione della “Relazione del Direttore Generale accompagnatoria al bilancio di previsione” relativo all’anno 2006; ci si riferisce esattamente ai punti: 1/6 – 1/9 – 2/2/3 – 2/2/3/1 – 3/8/4 – 4/1 – 4/1/2 – 4/2/2;
Dott. Loredana Tarricone:
a) richiama e conferma quanto espresso dalla Dott. E.Manta ai punti c) – d);
b) specifica che è necessario concentrarsi sulla possibilità reale di attrazione delle donne in CF per tutto il percorso nascita; infatti, attualmente il rapporto post partum delle donne con il CF è ricercato esclusivamente per bisogni contingenti di tipo assistenziale;
c) nell’operatività corrente dei CC.FF. di Barletta si registrano molte problematiche legate alla tipologia di organizzazione e di intervento dei ginecologi ospedalieri, mentre è necessario assicurare nei CC.FF. la presenza di ginecologi che lavorino a tempo pieno per l’assistenza consultoriale, in équipe con gli altri operatori, nell’ottica della politica sanitaria di prevenzione, di promozione della salute delle donne, della procreazione responsabile e della qualità di vita sessuale del singolo, della coppia e della famiglia;
Dott. Antonella D’Ambrosio:
a) sottolinea il plauso all’Amministrazione, già espresso dal gruppo di lavoro in apertura degli incontri, per l’iniziativa di promozione di questa fase preliminare di conoscenza e di confronto professionale tra operatori consultoriali, spesso ignorati e sottovalutati;
b) specifica che dal confronto emerge che le indicazioni del Dott. Grandolfo, consulente dell’ISS, espresse nella relazione fornita dalla DG -BAT/1, sono realmente attuate nei CC.FF. aziendali, compatibilmente alle risorse presenti; pertanto, si tratta solo di migliorare gli interventi attraverso la valorizzazione e il potenziamento delle medesime,
c) alcune modifiche operative al percorso di accompagnamento al parto effettuato nei CC.FF. potrebbero essere apportate, in modo efficace, se si partisse da un’analisi dei reali bisogni delle donne e delle gestanti nel nostro contesto; bisogna, infatti, porre attenzione alla qualità degli interventi, oltre che all’analisi statistica, all’ottimizzazione delle risorse e all’efficienza dei medesimi;
d) è necessaria una più efficace puntualizzazione degli indicatori di processo e di risultato da adottare per il Progetto;
e) l’attrazione delle donne nel post partum potrebbe essere affrontata con il coinvolgimento dei Medici PLS, con la pubblicizzazione degli incontri di assistenza consultoriale rivolti alle donne e con l’invito esplicito alle puerpere, da registrare sulla scheda di dimissione ospedaliera;
f) tra i “Punti Strategici AUSL BAT/1”, bisogna sviluppare l’1/6 e il 4/3/1 per puntare sull’integrazione ospedale-territorio e sulla formazione comune tra i soggetti attori del POMI; al punto 1/5 è da fissare la priorità dell’istituzione dei CC.FF., ove sono carenti;
Dott. Angela Belsanti:
a) sottolinea che è necessario definire e assegnare, in forma esclusiva, le risorse umane ai CC.FF., al fine di una migliore qualificazione del personale, della garanzia di continuità operativa, della chiara differenziazione tra le attività di assistenza consultoriale e le prestazioni ambulatoriali dei DD.SS.SS. e degli ambulatori ospedalieri;
b) specifica che il rapporto operativo ospedale-consultorio deve essere assicurato dagli operatori consultoriali attraverso il collegamento diretto con i Presidi: sono gli operatori del CF a dover recarsi in ospedale e non viceversa;
c) per altro, è utile potenziare gli ambulatori distrettuali e ospedalieri presso cui prevedere percorsi facilitati di accesso diagnostico-terapeutico per le donne inviate dai CC.FF.;
d) per le donne gravide, è necessario poter assicurare un’accoglienza adeguata e qualificata presso i CC.FF.; si deve prendere atto che, attualmente, presso i CC.FF. non è possibile assicurare la presa in carico globale delle gravidanze, per insufficienza del monte ore ginecologico;
Dott. Dora Di Noia:
a) chiarisce che, la realizzazione del Dipartimento MI è un processo di costruzione della nuova fase dell’identità socio-sanitaria; la preparazione al parto è un segmento del Percorso Nascita;
b) sottolinea l’importanza della stabilità di organico dei CC.FF., oltre che di una formazione integrata e condivisa del personale; in tal senso, gli operatori consultoriali potrebbero proporsi come risorsa per la formazione del personale ospedaliero;
c) evidenzia l’utilità del confronto professionale sul tema in oggetto e il fatto che il gruppo di lavoro attuale si configura già come un vero Tavolo Tecnico, con il compito di coagulare le indicazioni del Dott. Grandolfo sulle modalità di realizzazione del Sub-Progetto “Percorso Nascita”;
d) specifica che presso il CF di Andria le gestanti fruiscono di un protocollo di tipo sanitario svolto in équipe multispecialistica ( psicologa – osterica - inf.prof.pediatrica – ginecologa – ecc. ) per l’accompagnamento alla nascita, completo sotto il profilo dell’informazione-formazione alle donne in attesa, supportato da tecniche di preparazione al parto naturale, alla nascita e alla corretta gestione del puerperio; tutti i contenuti e le modalità di intervento sono finalizzate al potenziamento della consapevolezza di sé della donna, della relazione madre-figlio, delle cure neonatali, compreso l’allattamento al seno e il massaggio sensoriale del neonato; inoltre, le gestanti sono accompagnate dall’ostetrica o dall’infermiera prof. pediatrica in visita guidata ospedaliera; il target di gestanti raggiunto annualmente corrisponde alla quasi totalità dei parti in Andria; il rapporto operativo CF-PO ha acquisito, nel tempo, livelli positivi di fiduciosa collaborazione professionale e di continuità assistenziale per le donne gravide; i controlli medici in gravidanza sono a cura dei ginecologi ospedalieri e privati; in CF il ginecologo interviene per i controlli ostetrici in situazioni di particolare indigenza o di svantaggio socio-economico e culturale;
e) in riferimento alla proposta di revisione dei tempi di intervento per la preparazione al parto, ovvero l’anticipazione dell’epoca gestazionale per gli incontri, propone di effettuare l’accoglienza delle gestanti al 5°mese, per un incontro generale, nonchè di proseguire con il corso completo a partire dal 6°mese;
Ostetrica – Dott. Santa Mastrapasqua:
a) spiega che la realizzazione del POMI, secondo le indicazioni del Dott. Grandolfo, punta sulla valorizzazione delle osteriche, territoriali ed ospedaliere, non molto rappresentate nel tavolo attuale del gruppo di lavoro; è utile coinvolgere le ostetriche ospedaliere;
b) specifica che presso il CF di Trani i corsi di preparazione al parto sono tenuti dall’ostetrica; si raccoglie un feedback positivo, di ritorno dall’ospedale, sull’esperienza vissuta dalle donne al parto.
Dott. Antonio Belpiede:
a) sottolinea che la DG BAT/1 predilige l’Ob. Strategico 1/6, Integrazione ospedale-territorio, da raggiungere con l’impiego di risorse che valorizzino proprio il Territorio; infatti, sul Territorio esistono risorse culturali e professionali, anche se in misura insufficiente; esse vanno implementate; in particolare, le ostetriche in CF sono carenti;
b) specifica che bisogna demedicalizzare il percorso nascita e di preparazione al parto. Psicologi e ginecologi devono fare un passo in dietro per far emergere la fisiologia della gravidanza e del parto; le ostetriche ospedaliere possono essere un utile trait-unione in questo processo ed entrare in un percorso di formazione integrata ospedale-territorio;
c) esplicita che le gravidanze fisiologiche dovranno essere seguite in CF e che bisogna tener conto degli indicatori di qualità: demedicalizzazione, umanizzazione, riduzione delle complicanze al parto, riduzione dei tagli cesarei; quest’ultimo indicatore si qualifica come misura dello standard di processo e di risultato;
Ostetrica Maria Rosaria Antolimi:
a) condivide e conferma quanto espresso dalla collega ostetrica Mastrapasqua, dal Dott. Belpiede, dalla Dott. Belsanti e dalla Dott. Di Noia;
b) sottolinea la necessità della formazione e del coinvolgimento delle ostetriche ospedaliere;
c) segnala che per il raggiungimento degli obiettivi è necessario rivedere anche l’ambientazione delle sale parto;
d) specifica che per l’attrazione post partum in CF è importante programmare e fissare precisi appuntamenti per le donne e dedicare un’ampia accoglienza;
Dott. Michela di Gennaro:
a) rappresenta che nei Comuni del DSS 1 non c’è il CF pubblico e che per i bisogni della popolazione opera interamente il CF privato Onlus, sito nel Comune di Trinitapoli;
b) cita i risultati dell’indagine conoscitiva 2002 del Dott. Grandolfo, ove per la Puglia si rileva che l’assistenza in gravidanza è effettuata per:
• l’89% dal ginecologo privato, di cui il 77% lavora in ospedale (è la % più elevata tra tutte le Regioni);
• il 6% dal ginecologo pubblico;
• il 3,4% dall’ostetrica /consultorio familiare (0,7%+2,7%);
Ai corsi di preparazione alla nascita affluisce :
• l’11,6% di donne per la 1^ volta + il 4,6% di donne che ripetono l’esperienza;
• le donne assistite dall’ostetrica o dal CF risultano aver ricevuto migliori informazioni rispetto a quelle assistite dal ginecologo privato o pubblico;
c) specifica che nel lavoro di assistenza consultoriale si debba privilegiare la qualità dell’offerta di servizi, oltre che la quantità degli interventi o delle prestazioni, così come è importante non snaturare la specificità operativa e professionale dei CC.FF., ovvero garantire l’unitarietà e la globalità dell’assistenza psico-fisica (e non solo fisica ! ) alle Persone: “ il bello del CF è la visione globale e l’integrazione professionale delle diverse Figure!”;
d) sottolinea la necessità che i CC.FF. rivendichino una forte autonomia nell’organizzazione funzionale dipartimentale, tuttora deficitaria, e che nell’integrazione di Rete si interfaccino non solo con l’Ospedale, ma anche con le altre Strutture sociali del Territorio, evitando sovrapposizioni e sprechi di risorse;
e) evidenzia che bisogna identificare la popolazione bersaglio del Percorso Nascita attraverso diversi canali e che è utile convogliare l’accesso delle fasce deboli attraverso i Servizi Sociali dei Comuni, affinché ci sia una totale e reale presa in carico delle donne a cui verrebbe proposta l’offerta formativa e di accompagnamento alla nascita;
f) specifica che nei CC.FF. non vi sono ecografi e che non si possono seguire le gravidanze, salvo giusta dotazione o costruzione di percorsi preferenziali a livello distrettuale e/o ospedaliero;
g) sottolinea che per i corsi di preparazione al parto è fondamentale migliorare l’investimento formativo sulla relazione madre-figlio, per un’azione di prevenzione sui disturbi infantili dell’attaccamento e del comportamento, oggi in notevole aumento;
Dott. Maria Ambrosio:
a) comunica che il percorso nascita realizzato presso il CF di Trani si attiene a quello previsto dal POMI; per ottimizzare le risorse, la preparazione al parto è affidata all’ostetrica, in sintonia con quanto indicato dal Dott. Grandolfo;
b) partecipa che presso il CF di Trani si è costituito un gruppo di lavoro formato da medico-psicologa-osterica.ginecologo, per mettere a punto un protocollo di verifica operativa, da effettuare sia in sede di CF che a livello trasversale e finalizzato a rilevare l’aderenza agli obiettivi, l’appropriatezza e la qualità degli interventi attuati per il percorso nascita;
c) spiega che si vuol mettere a fuoco la validità applicativa della tecnica RAT (training autogeno respiratorio) di preparazione al parto, sulla base della Medicina dell’evidenza e degli studi universitari condotti dall’ostetrica, confrontando il RAT con il Training razionale-emotivo di Albert Ellis
Dott. Vincenza di Franco:
a) comunica che presso il CF di Bisceglie si effettuano corsi di preparazione al parto dal 1982 a tutt’oggi, con fasi organizzative e applicative evolutesi nel tempo, in rapporto alla tipologia della domanda da parte delle donne, alle possibilità applicative delle risorse in CF e alla capacità di concorrere all’attrazione di altri Centri privati presenti sul Territorio, spesso collegati a personale sanitario ospedaliero;
b) presenta i dati di valutazione dei risultati quantitativi nel periodo di monitoraggio 1999-2005 e i risultati di gradimento, appropriatezza e soddisfazione rilevati nel 2005 per le attività di gruppo delle gestanti; la valutazione quali-quantitativa e il confronto dei dati operativi con quelli teorici del modello applicativo proposto dal Dott. Grandolfo confermano complessivamente la validità di processo e di esito dell’attività di preparazione al parto; le indicazioni di miglioramento, da apportare al protocollo operativo in uso, sono desunte direttamente dal questionario anonimo compilato dalle gestanti e riguardano prioritariamente:
• tematiche psico-socio-sanitarie post-partum per la donna e per il bambino
• rinforzo pratico per la fase espulsiva
• approfondimenti sulle tecniche analgesiche al parto
c) sottolinea che l’elemento di criticità permanente è circoscritto al rapporto di integrazione ospedale – territorio, con una multiproblematicità di fattori vincolati sia all’attività privata dei ginecologi ospedalieri nel percorso nascita e nelle attività di ginecologia in genere, sia al dato socio-culturale di assistenza privatistico-medicalizzante che caratterizza la domanda delle donne e delle coppie in attesa di un figlio;
d) specifica che i cambiamenti da apportare, per favorire l’adozione di protocolli uniformi ed efficaci a livello aziendale, devono essere individuati e concordati tra i diversi Soggetti Attori del Percorso nascita, all’interno dei Piano Strategico formulato dalla DG BAT/1; a tal fine è utile costituire specifico tavolo tecnico, incaricato di predisporre l’articolazione attuativa locale del progetto Percorso Nascita, la cui realizzazione è raccomandabile che avvenga in contesto di formazione aziendale, a garanzia di un prodotto accreditabile sul piano scientifico e organizzativo.
INDICAZIONI CONCLUSIVE
I CC.FF. della BAT/1 attuano corsi di preparazione al parto congruenti con le linee guida del POMI e corrispondenti alle risorse presenti nei Servizi. Il superamento delle carenze strutturali e di personale è attuale oggetto di attenzione da parte della DG.
Nel presente, non si rileva utile modificare i protocolli in uso, già ottimizzati e verificati per efficacia di risultati, nonché aggiornati correntemente secondo i bisogni delle donne, della famiglia e delle evidenze scientifiche di settore.
Criticità da superare sono l’autoreferenzialità operativa e l’approfondimento di tecniche meno invasive per il parto.
Inserire la preparazione al parto all’interno del Percorso Nascita, significa predisporre l’articolazione delle fasi operative di accompagnamento della coppia, dal momento del concepimento al 1° anno di vita del bambino. Per i contenuti espliciti di cambiamento dell’approccio cognitivo al tema nascita, si fa riferimento alla relazione prodotta dalla Dott. Dora Di Noia. Per la sintesi prospettico-organizzativa si fa riferimento all’allegato della Dott. Michela di Gennaro.
I partecipanti al presente tavolo di lavoro convengono che la costruzione di un modello applicabile, verificabile e accreditabile sul piano scientifico-operativo in rete aziendale deve basarsi necessariamente su percorsi formativi integrati ospedale-territorio, secondo il modello di formazione sul campo e di audit clinico.
Per la condivisione finale del presente lavoro si rimanda all’incontro con la Direzione Sanitaria.
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